mercoledì 16 luglio 2008

sig.ra Bruna


Qualche anno fa ho conosciuto una signora, all'epoca già anziana, circa 8o anni, la sig.ra Bruna. L'ho frequentata per circa otto anni, frequentando la sua casa. Era veramente una persona d'altri tempi, con una gentilezza, uno stile di comportamento, una raffinatezza proprio della sua persona che incantava. Quando andavo a trovarla mi faceva trovare sempre pronto un te caldo accompagnato da biscottini buonissimi. Durante il tempo che trascorrevamo insieme mi piaceva starla ad ascoltare. Mi ha raccontato diverse volte della sua vita difficile a causa della perdita del figlio allora diciannovenne e di quanto il suo fisico ne ha risentito per il dispiacere; di quante volte al suo cuore aveva pregato di fermarsi perchè nulla aveva più un senso. Il padre del bambino era morto giovanissimo lasciando lei e il bimbo, Carlo, da soli tra mille difficoltà. Quando mi raccontava del suo dolore le sue mani, già piene di rughe, si muovevano con delicatezza. Quante volte mi ha raccontato di quando aveva una bottega alimentare a Genova e della pasta preparata in casa da vendere ai clienti. Quante volte mi ha raccontato di quel bellissimo pappagallo multicolore accompagnando il racconto con gesti come se il pappagallo fosse davvero lì con noi e lei lo accarezzasse. Quante parole, quanti ricordi. Ogni primavera le portavo una primula da mettere sul suo davanzale e in inverno le portavo un ciclamino. Non ho potuto dirle addio, se n'è andata all'improvviso qualche anno fa ma non c'è giorno che io non la ricordi e a volte apro quel vecchio ferro da stiro di mia nonna, che tengo su una mensola in salotto e che contiene una sua foto mentre cuce e una foto di Carlo, felice su un albero all'età di circa tre/quattro anni. Allora penso che sono insieme, lassù da qualche parte.

6 commenti:

Anna ha detto...

......................

BC. Bruno Carioli ha detto...

!

Anna ha detto...

Ciao carissima, tutto bene?

cristina ha detto...

tutto ok cara Anna, un bacio

Anonimo ha detto...

Accanto a me viveva una signora, vedova,ed ogni tanto la invitavamo a casa a pranzo o prendevamo il caffè con le per farle compagnia. Una brava signora che ci faceva vedere tutti i suoi lavori di uncinetto (bellissimi e preziosi)e poi ne ha regalato uno a mia figlia quando si è laureata anni fa. Adesso è incorniciato ed appeso in sala (tutti lo guardano ammirati. E' l'unico ricordo che ci è rimasto di questa dolce signora che se ne andata in silenzio circa un mese fa.
Ciao e a presto

cristina ha detto...

caro Cantastorie, le persone anziane sono la nostra saggezza, il nostro passato e il nostro futuro da creare con delicatezza,grazia,a piccoli passi sospesi nell'aria per non fare troppo rumore