sabato 18 agosto 2007

Vecchiaia


Non so come arriverò a te ma se capirò che sarai a me nemica spero che il vento, leggero, mi porti via in un attimo
senza lasciare che tu distrugga la mia dignità vissuta nella consapevolezza delle mie azioni
nelle speranze e nelle emozioni con i gesti ancora coordinati
la mia mente e il mio corpo stanchi chiedono solo di riposare
un lungo meditare nella solitudine accompagnerà questo mio cammino prima di volare nel vento
lasciami andare con la mia dignità

9 commenti:

Anna ha detto...

Ciao Cristina,
brutta bestia la vecchiaia quando fa perdere la dignità, altrimenti può essere anche dolce e bella. Io ho lo splendido esempio della mia mamma che ha 86 anni ed una mente che da' i punti alla mia.
Ho visto che hai inserito il mio blog fra i link amici, grazie!
Farei altrettnto con te, se lo sapessi fare.....mannaggia,ci ho provato, ma non ci riesco, ma lo scoprirò presto :)
Baci baci....

cristina ha detto...

La tua mamma è fortunata, purtroppo per la maggior parte delle persone così non è.

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Spero d'esserti stata utile... baci

Anonimo ha detto...

ciao cristina sono erica di Pensieri in Libertà
grazie di essere passata da me
molto bello il tuo blog, ritornerò spesso !!!
un abbraccio erica
www.pupazzipensieri.it

Anna ha detto...

Cristina,
sei gentlissima, grazie. Ci riprovo....speriamo bene!!!!!!!

Anonimo ha detto...

non ho mai pensato di arrivare alla vecchiaia, ma dovessi arrivarci spero di non diventare mai un peso per nessuno, e di andarmene serena nel sonno, a questo ci ho pensato numerose volte.
Un abbraccio.

Anonimo ha detto...

Voglio regalarti una stralcio di una mia riflessione sulla figura dell'anziano che si intitola Tramonto:
"Nessuno è mai riuscito a cantare la solitudine del tramonto umano meglio del poeta siciliano Salvatore Quasimodo. Nel 1942 scrisse in pochissimi immortali versi che “Ognuno sta solo sul cuor della terra, trafitto da un raggio di sole. Ed è subito sera”.
Nell’altrui maturità ed esperienza, definita senilità o più crudamente vecchiaia, ci s’imbatte spesso e quando ci sfiora ci si affretta ad offrirle una certa innaturale noncuranza. L’esperienza è depositaria di una reale illimitata ricchezza, da tentare di carpire a chi talvolta vanamente prova a donarla, ma che è rifiutata proprio da tanti presuntuosi saputelli d’ogni età, persuasi di conoscere ogni recondito meandro della propria e dell’altrui esistenza. Peccato che tanti rinuncino, con vera leggerezza, a diventare i gelosi custodi d’ogni nuovo ed intimo segreto di vita di cui sono riusciti ad appropriarsi, ma che hanno già incautamente dissipato. Per tanti nonni dalle chiome più che grigie, o madri da sempre insensibili all’effimera tentazione dei capelli tinti, o vinte infine dalla sua pressante seduzione, arriverà presto o tardi il momento di passare le consegne, affidando il loro vissuto nelle mani dei figli. Se abbastanza accorti da averne avuti, lasceranno in dono ai loro eredi appena una briciola di trasmessa serenità, forse troppo poco del molto che pensano di avere fatto, sicuramente quasi niente, e chissà se non era proprio possibile lasciare di più. Intanto sono consapevoli che, giorno dopo giorno, la vita non li tiene più saldamente a braccetto, che comincia ad allontanarli con finta dolcezza, spingendoli lentamente da parte in balia dell’eterna e solitaria strada del destino."
Ciao

cristina ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
cristina ha detto...

Grazie Cantastorie per il tuo regalo prezioso.
Anna...ce l'hai fatta?
Erica benvenuta!
Barbie anch'io e credo molte altre persone vorremmo andarcene dolcemente nel sonno... speriamo... fra molto tempo però!
Un abbraccio a tutti

Anna ha detto...

Ce l'ho fattaaaaaaaaaaaaaaaaaa.............
:))