Breve weekend a Senigallia, provincia di Ancona. Primo bagno in mare con mia figlia per questa estate che pare molto prossima ad arrivare.
Sul lungomare di Senigallia domina il mare l'unica Rotonda a mare rimasta in Italia recentemente restaurata.
Nell’immediato dopoguerra quella prima, pionieristica attrezzatura balneare, progettata da Vincenzo Ghinelli (1792-1871) nella seconda metà dell’800 e nel 1910 ampliata e trasformata nell’albergo Bagni, viene ceduta a imprenditori privati, che subentrano alla gestione pubblica, fino ad allora affidata all’Amministrazione Comunale. La presentazione agli uffici comunali degli elaborati grafici della nuova piattaforma a mare di Senigallia è registrata il 2 maggio 1923 a nome dell’impresa Manoni. Il progetto redatto da Minetti ricalca, salvo alcune varianti, la tipologia della preesistente piattaforma su passonate, cristallizzandone le forme in materiali meno effimeri del legno. La relazione generale che correda il progetto distingue quattro componenti: il pontile di accesso, la piattaforma, i bracci laterali che allogano i camerini da bagno, e la passeggiata a mare. Quest’ultimo elemento si configura come un’innovazione rispetto alla piattaforma precedente: si tratta di una sorta di percorso aereo, largo circa quattro metri, che prosegue verso il mare l’asse principale dell’edificio. La relazione lo descrive come segue: “[…] due bracci normali alla piattaforma collegati da un arco di cerchio alle estremità ”. Tale arco si delinea come l’unico inserto curvilineo che intacca timidamente una rigida composizione cruciforme, con suggestioni quasi basilicali. La passerella della promenade sulle onde condiziona il progetto a un’insolita relazione spaziale con l’acqua, includendola come una piscina all’interno del suo percorso. La decisione definitiva di realizzare la Rotonda a Mare a Senigallia in corrispondenza del Piazzale della Penna, venne adottata dall’Azienda Autonoma Stazione di Cura e Soggiorno il 30 gennaio 1932. Fu scelto il progetto presentato dall’ Ingegnere Enrico Cardelli , in quanto,a parere dei consiglieri dell’Azienda, conteneva “le caratteristiche di genialità e di economia volute”. La Rotonda a Mare venne inaugurata il 18 luglio 1933 , imponendosi ben presto come qualificato luogo di mondanità ed intrattenimento musicale. Il 7 luglio 1935 il Principe Umberto di Savoia venne a Senigallia per inaugurare la Colonia Marina Maria Pia di Savoia e per visitare la Rotonda a Mare. Negli anni del secondo conflitto mondiale la Rotonda venne chiusa e destinata a magazzino militare. Furono gli anni 1950-1960 la stagione d’oro della Rotonda di Senigallia, vero tempio della mondanità e luogo nel quale si esibirono stelle di prima grandezza della musica leggera italiana. Verso la fine degli anni '80 la Rotonda visse una fase di progressiva decadenza che la portò alla chiusura per inagibilità.
La Rocca Roveresca
" all'interno si individuano i tufi della fondazione Romana, in grande evidenza nella parete del cortile a sinistra di chi entra; di fronte all'ingresso invece i resti di una millenaria torre quadrangolare in blocchi calcarei inglobata poi nel 1350 nella Rocchetta di Egidio di Albornoz, a ridosso della quale sorse poi nel 1450 la Rocca di Sigismondo Pandolfo Malatesti, ed infine l'intervento conclusivo del 1480 affidato da Giovanni della Rovere a Baccio Pontelli e Luciano Laurana, gli architetti ducali ma, nella sua millenaria storia, la Rocca arresasi nel 1503 a Cesare Borgia che a Senigallia compì la celebre strage descritta da Nicolò Machiavelli, non fu solo una fortezza bensì anche dimora signorile, sede di una scuola di artiglieria fondata da Guidubaldo della Rovere nel 1533 quindi, estintasi la dinastia ducale, dopo il ritorno della città sotto il dominio della Chiesa nel 1631, fu carcere pontificio ed orfanotrofio.Oggi ospita mostre d'arte e prestigiose manifestazioni culturali".
FORO ANNONARIO
Armoniosa struttura neoclassica in laterizio, a pianta circolare, è stato progettato nel 1834 dall'architetto senigalliese Pietro Ghinelli.
E' caratterizzato da un portico, che accoglie con le sue ventiquattro colonne in stile dorico, il quotidiano, pittoresco mercato di pesce, frutta e verdura.
Al centro della piazza le "triccole" con i coloratissimi saporosi prodotti dell'orto; all'ombra del porticato, al riparo dai raggi del sole che la raggiungono solo al tramonto, la pescheria.
Attualmente i locali del sottotetto sono stati splendidamente restaurati ed adibiti a sede della Biblioteca e dell'Archivio Comunale.
PIAZZA ROMA
Sul lato sinistro, guardando la fontana, si ammira l'imponente facciata della settecentesca dimora di Giulio Carlo Fagnani, celebre matematico senigalliese.
PALAZZETTO BAVIERA
Si affaccia sulla Piazza del Duca, a sinistra di chi guarda la Rocca.
Fu eretto per volontà di Giovanni Giacomo Baviera, zio materno e luogotenente di Giovanni della Rovere, contemporaneamente alla Rocca, forse, su progetto di Baccio Pontelli, come suggerisce l'armoniosa proporzione del piccolo cortile.
Il maggior vanto del Palazzetto è la straordinaria sequenza di stucchi, risalenti al 1590, che ornano le volte di cinque sale. Essi sono opera del celebre plasticatore urbinate Federico Brandani e illustrano episodi tratti dall'Iliade, dalla Genesi, dalla Storia di Roma e le fatiche di Ercole.
La famiglia Mastai, originaria di Crema, nel 1579 si trasferì a Senigallia per esercitarvi la mercatura.
Acquisito il titolo nobiliare di Conti grazie ad una parentela per matrimonio con la nobile famiglia Ferretti di Ancona, i Mastai vi abitarono fino ai primi del 900.
Oggi il Palazzo custodisce preziosi cimeli di Papa Pio IX. Pregevoli il portale stemmato e il Salone di rappresentanza ornato di un ciclo di venti tele a soggetto biblico, opera del pittore senigalliese Giovanni Inastasi (1954-1704).
Progettata dall'architetto ducale Muzio Oddi, la chiesa fu consacrata nel 1608 per conto della Confraternita del Sacramento e della Croce attiva nell'assistere i più bisognosi.
Presenta all'esterno sobri caratteri di stile tardo rinascimentale, in contrasto con lo sfarzoso interno barocco, caratterizzato da sei altari laterali che fanno da cornice all'autentico gioiello di questo prezioso scrigno: la Pala d'Altare dipinta da Federico Barocci nel 1592, rappresentante La Sepoltura di Cristo, sullo sfondo di un evanescente Palazzo ducale di Urbino, quale omaggio del pittore alla sua città natale. Pregevole il soffitto a cassettoni lignei e l'organo di Pietro Callido del 1792.
notizie storico - culturali tratte dal sito ufficiale del Comune di Senigallia
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