venerdì 23 gennaio 2009

PRINCIPIO DELLA RANA LESSATA



PRINCIPIO DELLA RANA LESSATA
(una storiella Olivier Clerc scrittore e filosofo)

Immaginate un pentolone pieno d'acqua fredda nella quale nuota tranquillamente una rana.

Il fuoco è acceso sotto la pentola, l'acqua si riscalda pian piano. Presto diventa tiepida. La rana trova questo piuttosto gradevole e continua a nuotare.La temperatura continua a salire. Adesso l'acqua è calda.
Un po' più di quanto la rana non apprezzi.Si stanca un po', ma -tuttavia- non si spaventa.L'acqua stavolta è veramente calda. La rana comincia a trovare sgradevole ciò, ma si è indebolita e non ha la forza di reagire. Allora sopporta e non fa nulla.La temperatura continua a salire, fino al momento in cui la rana finisce -semplicemente- per finire morta bollita.Se la stessa rana fosse stata immersa direttamente nell'acqua a 50° -immediatamente- avrebbe dato un forte colpo di zampa, che l'avrebbe sbalzata fuori dal pentolone.

Questa esperienza mostra che -quando un cambiamento si effettua in maniera sufficientemente lenta- sfugge alla coscienza e non suscita -per la maggior parte del tempo- nessuna reazione, nessuna opposizione, nessuna rivolta.Se guardiamo ciò che succede nella nostra società da alcuni decenni, ci accorgiamo che noi subiamo una lenta deriva alla quale ci abituiamo. Un sacco di cose, che ci avrebbero fatto orrore 20, 30 o 40 anni fa -a poco a poco- sono diventate banali, edulcorate, e -oggi- ci disturbano solo leggermente, o lasciano decisamente indifferenti la gran parte delle persone.In nome del progresso e della scienza, i peggiori attentati alle libertà individuali, alla dignità della persona, all'integrità della natura, alla bellezza ed alla felicità di vivere, si effettuano lentamente ed inesorabilmente con la complicità costante delle vittime, ignoranti o sprovvedute.
I foschi presagi annunciati per il futuro, anziché suscitare delle reazioni e delle misure preventive, non fanno che preparare psicologicamente il popolo ad accettare le condizioni di vita decadenti, perfino drammatiche. Il permanente ingozzamento di informazioni da parte dei media satura i cervelli che non riescono più a discernere. A pensare con la loro testa.
Quando ho annunciato queste cose per la prima volta era per domani.Adesso, è per oggi.
Allora se non siete come la rana, già mezzo-cotti, date il colpo di zampa salutare, prima che sia troppo tardi!!!

sabato 17 gennaio 2009

Ragionamento



Batto sempre sullo stesso tasto, lo so, probabilmente sono noiosa ma proprio non riesco a capacitarmi, a farmene una ragione.

Credo d'avere una certa capacità nel cercare di comprendere gli altri.

Naturalmente anch'io faccio degli errori di valutazione, a volte proprio ENORMI, ho tanti difetti tra i quali spicca in primis l'impulsività anche se ci sto lavorando molto con buoni risultati . Eppure non riesco, guardandomi intorno, a trovare una ragione alla cattiveria.

Esiste davvero la cosiddetta cattiveria gratuita, quella senza un motivo, fatta solamente per il gusto di farla ai danni di chi la riceve. Poi c'è la cattiveria per vendetta, nemmeno questa forse giustificabile, ma almeno riesco a darle un senso, una spiegazione.

Ed è inutile cercare di far finta che non esista, ci sei sempre nel mezzo affinchè ti dovrai rapportare con gli altri. In ogni tipo di relazione può sbucare fuori, darti la mazzata, scomparire e ritornare in qualsiasi momento. In un rapporto d'amore, d'amicizia, sul lavoro, ovunque. Persone, sentimenti, emozioni, fatti, lamenti, nessun sorriso. Mi consola il fatto che anche quando ricevo cattiveria e ci sto malissimo, passata la crisi, l'umiliazione, la sofferenza, rimango una persona senza cattiveria . Ma fino a quando mi basterà questo?

sabato 10 gennaio 2009



RESPIRO DI VITA

Vorrei che andaste incontro al sole e al vento con la pelle, più che con il vestito,perchè il respiro della vita è nella luce solare e la mano della vita è nel vento



venerdì 9 gennaio 2009

FIORI DI GHIACCIO


In questi giorni il freddo imperversa avvolgendoci anche se protetti dai nostri caldi cappotti. Neve, ghiaccio, vento gelido ci inseguono fino alla porta di casa dove riusciamo a rifugiarci e a ristorarci. Prima la neve e adesso il ghiaccio rendono difficile muoversi sia in auto che a piedi ma io rimango incantata ogni volta da questo fenomeno. La neve che cade a fiocchi bianchi, fitti che profumano di nuovo e di fresco l'aria, attutiscono i rumori, le voci, i disturbi affannosi di questo mondo che vuol continuare a correre non si sa verso dove, ma corre. Passeggio per un breve tratto all'uscita dal lavoro e tutto il bianco e i rumori attutiti che mi circondano mi lasciano un segno, mi aprono l'anima. E poi .....i fiori di ghiaccio. Sono bellissimi, sembrano dipinti. Una ragnatela, una foglia, i rami degli alberi, un cancello, persino la cassetta della posta sono decorati da fili sottili che formano disegni trasparenti, come cristalli.
Trovo tutto questo poetico, surreale e per un attimo ho la sensazione d'avere intorno a me un mondo diverso che so durerà per un periodo ma che mi piace e mi soddisfa.

lunedì 5 gennaio 2009

Buon 2009

ODE ALLA VITA

Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia il colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni
proprio quelle
che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all’errore e ai sentimenti.
Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza
per l’incertezza per inseguire un sogno
chi non si permette
almeno una volta nella vita
di sfuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia
chi non legge
chi non ascolta musica
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente
chi distrugge l’amor proprio
chi non si lascia aiutare
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o
della pioggia incessante.
Lentamente muore
chi abbandona un progetto
prima di iniziarlo,
chi non fa domande
sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde
quando gli chiedono
qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo
di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.
Soltanto l’ardente passione porterà
al raggiungimento
di una splendida felicità.
P. Neruda